La rinuncia è il segreto dei più forti - L'ARTICOLO

Messaggioda cllocate » 17 dicembre 2009, 14:06

In mezzo a tanta nebbia anche un pò di sole, ho sempre avuto grande ammirazione per il modo di concepire la montagna da parte di Simone Moro sicuramente dopo Messner uno degli esponenti migliori dell'autoconservazione e quindi per questo dell'alpinismo.

Da La Provincia di Lecco
Simone Moro «La rinuncia è il segreto dei più forti»

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Se in tanti non tornano dalle montagne che hanno sognato, è perché ci siamo sbagliati. Tutti, nessuno escluso. Il fatto è che non siamo stati capaci di far altro se non di parlare, di chiedere e di scrivere di grandi salite, di pareti scalate fino all'ultimo impossibile metro, di cime sulle quali qualcuno - forse noi stessi - si è sentito padrone del mondo, capace di tutto, invincibile. E invece no. Invece avremmo dovuto non stancarci mai di raccontare la rinuncia, quel momento decisivo eppure sempre puntualmente rimosso, sempre archiviato frettolosamente come fosse quel che non è: il rovescio della gloria, dunque qualcosa di cui ci si può persino un po' vergognare.

quelle imprese da fachiri
Non lo dice un intellettuale da tavolino. Lo dice uno dei più forti scalatori italiani e della scena internazionale, uno che è entrato nella storia dell'alpinismo per le prime salite invernali di due ottomila: lo Shisha Pangma e il Makalu. Una cosa del genere l'avevano fatta solo gli specialisti dell'aria "sottile" spuntati dall'Est, loro con quella capacità di soffrire presa in prestito dai fachiri. Poi è arrivato lui, Simone Moro, e la musica all'improvviso è cambiata. E adesso che quei successi memorabili sono arrivati, adesso questo bergamasco cocciuto che ha talento tecnico da vendere e che sa far funzionare il cervello, proprio adesso sposta il tiro, dà un colpo al gong, imbocca contromano il senso unico.
«Reinhold Messner - dice Simone - ha intitolato "Sopravvissuto" un suo famoso libro. Ci ha detto di avere collezionato un 30 per cento buono di rinunce e lo ha detto con orgoglio. L'indimenticabile Riccardo Cassin ci ha spiegato che il difficile anche ai suoi tempi non era diventare un forte alpinista, ma un vecchio alpinista. Eppure non siamo stati ad ascoltare, abbiamo finto di non capire. Un errore pagato caro. Perché la rinuncia in montagna non è da sfigati, ma da virtuosi. Dovremmo imparare tutti a pensarla semplicemente come il rinvio a giorni migliori di una sfida che può essere solo personale, con noi stessi, perché se in montagna soltanto pensi di poter sfidare la natura allora puoi considerarti già morto».

«strategia da pianificare»
E allora, allora è su questo che occorre lavorare: sulla capacità di fermarsi, di tornare indietro. «E' una delle opzioni, è una strategia che va pianificata tanto più sulle montagne himalayane - ci spiega Moro nella sua Bergamo, al Palamonti che è la casa del Cai - Sono troppe ormai le tragedie che si spiegano con le scelte degli alpinisti che ne sono stati vittime. In troppi non sono tornati per avere deciso consapevolmente di varcare un certo limite. Mosso quel passo, non è più possibile parlare di fatalità. Anzi, farlo è ingiusto nei confronti di chi in montagna è davvero morto per una fatalità, per un evento che non era prevedibile».
Moro ha la sua regola. La spiega così: «Io voglio tornare a casa, è ciò che voglio più di ogni altra cosa. Sono stato 42 volte in spedizione, e so bene che l'imponderabile potrebbe attendere anche me, un giorno, da qualche parte. Proprio per questo non devo aggiungere pericolo a pericolo. E allora, per esempio, mai in vetta a un ottomila dopo le 6, alle 7 o alle 8 di sera. Perché se qualcosa poi accade, a quel punto, è solo colpa tua: hai scelto la roulette russa, e dunque ogni evento drammatico è semplicemente susseguente a una scelta che non dovevi fare».

«scendevo e piangevo»
Certo, per quanto tu possa avere pianificato e esserti dato delle regole, rinunciare resta difficile. «Sull'Annapurna ho girato i tacchi a meno di 100 metri dalla cima, sullo Shisha Pangma a 250, quando erano le due e mezza del pomeriggio. Tornavo indietro e piangevo, ma non me ne sono pentito: continuare sarebbe stato un rischio troppo grande. Quel che so, perché l'ho toccato con mano, è che ogni rinuncia ti insegna qualcosa di fondamentale, ti rende davvero più forte per la spedizione successiva. E so anche che non penserò mai che il mondo mi sta guardando né che la mia scalata possa cambiarlo, il mondo. Se ci caschi, ti freghi con le tue mani. E come potrei essere un marito e un padre con qualcosa da dire se fossi pronto a immolarmi per un mio sogno?».
Così Simone davanti a sé vede una strada segnata. «Cercherò di essere bravo a perdere qualche altra volta» sorride, dicendo con leggerezza una frase pesante, impegnativa.

il rischio e gli sponsor

E lui che è il più sponsorizzato degli alpinisti italiani - anche se poi, dice comunque soddisfatto, il bilancio annuale «chiude a zero» - proprio lui ha parole severe per certi contratti di sponsorizzazione, quelli che fissano a tavolino risultati minimi e massimi, quelli che insomma introducono "incentivi" e implicitamente forzano la mano, spingendo a fare di più e ad andare "oltre".
Simone Moro mette lì il suo no forte e chiaro al rischio "per" gli sponsor. E chiede a tutti, anche a se stesso, di vivere un alpinismo nel quale la competizione non diventi un micidiale elemento distorsivo.
«L'ambizione - dice - può essere più pericolosa di una valanga. Ti rende cieco e sordo. Invece dobbiamo poter continuare a vedere e a sentire, ne abbiamo bisogno per cercare di capire perché qualcuno su una certa montagna si è fermato un passo prima di noi. Cosa non abbiamo visto e sentito? Dove stiamo sbagliando? Pur di essere migliori stiamo forse mettendo nel conto che potremmo anche non tornare a casa?»
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Re: La rinuncia è il segreto dei più forti - L'ARTICOLO

Messaggioda Labby » 17 dicembre 2009, 17:14

chapeau!
...ci vediamo su!!!
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Re: La rinuncia è il segreto dei più forti - L'ARTICOLO

Messaggioda MTBiker » 17 dicembre 2009, 17:45

Parole sante! : cincin : : cincin :
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Re: La rinuncia è il segreto dei più forti - L'ARTICOLO

Messaggioda cllocate » 30 dicembre 2009, 11:20

Interessante discussione anche relativa alle montagne di casa nostra si sta sviluppando in questo topic del forum di Oltre il Colle.com, provate a a darci un occhio nessun azzardo in montagna vale una vita.
http://www.oltreilcolle.com/forum/index ... Topic=1253
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Re: La rinuncia è il segreto dei più forti - L'ARTICOLO

Messaggioda blues » 3 gennaio 2010, 20:12

e bravo :)
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Re: La rinuncia è il segreto dei più forti - L'ARTICOLO

Messaggioda giogambi » 3 gennaio 2010, 23:05

bellissime parole .... meditiamo e impariamo : Thumbup :
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Re: La rinuncia è il segreto dei più forti - L'ARTICOLO

Messaggioda fantasia » 5 gennaio 2010, 18:27

E' vero, tornare indietro quando la cima è lì, la tocchi con mano e non importa quanto alta è perchè per te, in quel momento è LA CIMA, il tuo punto di arrivo, è difficile.
eppure chi mi ha insegnato a tornare indietro proprio nel momento in cui diventava impossibile per le mie capacità scarsissime andare avanti, mi ha fatto un regalo grandissimo.
non mi ha solo regalato la vita, mi ha dato una capacità di guardare le cose della vita in modo diverso.
forse è sbagliato chiamarla rinuncia, ha una connotazione negativa.
dovremmo trovare un'altra parola perchè in realtà in quell'attimo, non rinuncio ma mi sto dando un'altra opportunità, posso ancora trovare il modo di farcela, non mi precludo quell'obiettivo ma lo sto mettendo da parte per una prossima volta.
E il ricordo di quelle volte in cui mi sono data una seconda opportunità, è stato il mio aiuto nei momenti difficili che la vita mi ha riservato, molto di più di quello delle volte in cui ero riuscita.
che strano....
fantasia
 
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Re: La rinuncia è il segreto dei più forti - L'ARTICOLO

Messaggioda daniele10 » 5 gennaio 2010, 18:59

fantasia ha scritto:...forse è sbagliato chiamarla rinuncia, ha una connotazione negativa.
dovremmo trovare un'altra parola perchè in realtà in quell'attimo, non rinuncio ma mi sto dando un'altra opportunità...


fantasia hai proprio ragione! dai troviamo una bella parola, una definizione che abbia in se il "sapore" positivo della scelta : Blink : : Smile :
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