Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda cllocate » 8 febbraio 2010, 20:47

......

Forse è il caso di avviare anche dalle pagine di questo forum una discussione il più possibile serena sulla sicurezza in montagna, tema che mi ha da sempre interessato particolarmente.
Oggi tutti hanno una ricetta per qualsiasi malattia figuriamoci se potevamo farci mancare una legge o un disegno di legge sulle slavine, sarebbe bello che i nostri politici cosi abituati a legiferare sui comportamenti altrui si preoccupassero di più dei propri che non mi sembra ultimamente siano da additare ad esempio.

Prigione, galera, multe salate tutte cose che se applicate in altri comportamenti ben noti ai nostri “eletti” porterebbero non pochi politici ad avere problemi con la giustizia, oggi si vogliono portare in montagna anche questi.
La stessa montagna che vive di divieti incontrollati e inattuati si dovrebbe vedere affibiare altre leggi inattuabili.

Ma poi chi dovrebbe essere a far rispettare queste leggi? Già nessuno è in grado di far rispettare quelle che ci sono leggasi piste da sci, mezzi a motore, abusivismi di ogni genere, rifiuti adesso aggiungiamo pure qualche altra, vietiamo alle slavine di scendere punto e basta. Quante storie.

Questo detto non voglio fornire alibi o appigli a nessuno, ai tempi in cui ho imparato lo scialpinismo la stagione cominciava a marzo e di Toni Valeruz ce n’era uno in tutta Italia oggi ne trovi a migliaia ogni domenica , oggi si va tutto l’anno senza nessun tipo di preparazione solo perché ti hanno venduto l’ultimo attrezzo ipertecnologico e se non salti almeno da 10 metri sei un pirla, qui non si salvano nemmeno i ciaspolisti che forse sono in gran parte ancora più sprovveduti degli altri frequentatori della montagna spesso con attrezzature noleggiate partono e vanno dove li porta il vento…..con rischi annessi e connessi.

Le parole d’ordine sono informazione, educazione, preparazione che devono diventare una costante nei punti vendita, nei punti di noleggio, nei media dentro e fuori delle associazioni.
Preparare corsi di avvicinamento alla montagna che vengano venduti con le attrezzature con i pacchetti vacanze con i soggiorni nelle stazioni montane e in tutti i modi possibili.

Di seguito un paio di pareri di chi ha titolo per dire la sua e che possono portare alcune riflessioni interessanti



Reinhold Messner afferma che "la minaccia di multe e carcere per chi provoca una valanga è una reazione isterica. Con iniziative legislative di questo genere si uccide l'alpinismo", continua il re degli ottomila che propone invece un "dibattito con alpinisti, guide, giudici e politici per stabilire dove finisce il turismo e dove inizia l'alpinismo".
Una distinzione, quella tra queste due attività, indispensabile per fare chiarezza.
“ E infatti una nuova legge non servirebbe a molto. L'omicidio colposo resta omicidio colposo". In altre parole, la legge e le punizioni contro chi mette a rischio la salute e la vita di altre persone, è già di per sé abbastanza chiara. Diverso è il discorso per l'alpinismo.
E infatti, "Nessuna legge può vietare a qualcuno di rischiare la propria pelle in montagna, lontano dai centri abitati". Se così fosse - conclude il re degli ottomila - sarebbe la fine dell'avventura. La fine dell'alpinismo.

Toni Valeruz, scalatore, sciatore estremo ed esperto di montagna dopo la tragedia della Val Lasties diceva sul come evitare le stragi in montagna.
Non certo con i divieti perché sarebbe impossibile: bisognerebbe transennare la montagna, piantonare le vie giorno e notte....
Il giorno della tragedia sono sceso per la VaI Lasties con gli sci alle 16. Ho visto i segni di una valanga e tracce di ciaspole. E ho pensato che qualcuno fosse salito con lo snowboard sullo zaino per la discesa.
Se è andata così, chi ha lasciato quelle impronte potrebbe aver provocato la valanga
scendendo in snowboard. Tragedie come questa si verificano anche perché molti vanno in montagna con l'atteggiamento sbagliato, esaltati da immagini pubblicitarie e animati
da uno spirito di competizione che acceca e cancella l'istinto.
Intanto i negozi di articoli sportivi propongono l'attrezzatura per «uscire dalle piste»: un vero suicidio, se mancano l'esperienza e l'attrezzatura mentale.
Sono sempre andato in montagna con una priorità assoluta: non rischiare la vita. E devo ringraziare proprio il mio istinto, che molte volte mi ha fatto fiutare il pericolo in tempo.
Purtroppo l'istinto non si può insegnare.


Simone Moro: sì alle multe per gli irresponsabili della montagna.
Un bollettino di guerra quello che le montagne bergamasche ma non solo hanno stilato nel weekend appena concluso. Un bollettino di guerra con vittime e feriti gravi che spinge il governo a intervenire con un emendamento al decreto legge emergenze in discussione al Senato: carcere per chi, provocando una valanga, si rende responsabile della morte di altre persone e cinquemila euro di ammenda per chi scia fuori pista o compie escursioni in montagna quando c'è una situazione di pericolo concreto indicata nei bollettini.
Una linea dura condivisibile? Necessaria? Risponde un super-esperto della montagna: Simone Moro, che di alpinismo se ne intende, che delle montagne conosce tutti i segreti e che da tempo lancia appelli per una cultura della sicurezza ad alta quota.
Multe salate a chi si comporta da irresponsabile: condivide la volontà del governo?
Sì, assolutamente. Sono d'accordissimo. Chi mette a repentaglio la propria e l'altrui esistenza solo perché non ha voglia di fare alcuni passaggi salvavita merita di essere sanzionato. D'altronde ricordo che già oggi il soccorso alpino viene pagato da chi lo fa intervenire per propria negligenza.
Quali sono i passaggi salvavita?
Ne dico un paio facili: verificare com'è la situazione meteorologica, non quella del momento quando magari dopo una settimana di maltempo è uscito il sole, ma quella 'storica'. E poi avvisare le guide alpine e gli uffici turistici della propria volontà di escursione: se loro dicono che non è il caso di andare, non si va.
Eppure questo non succede: perché a suo parere c'è chi parte con qualsiasi condizione?
Perché molti, troppi, tra coloro che han deciso di muoversi e di fare una gita in montagna, leggono la rinuncia come un gesto da sfigati, invece è un gesto da virtuosi.
Lei per esempio...
Io per esempio, se le condizioni non mi consentono una scalata vado a fare una corsa, mi affido a un piano B.
Pare che tra le proposte ci sia anche quella del carcere per chi provoca una valanga e uccide qualcuno. Anche su questo è d'accordo?
Continuo a sperare che l'intervento della legge per regolare le scalate e le arrampicate sia uno spauracchio. Perché la legge di per sè è rigida, non è flessibile, e la montagna invece è un elemento con miliardi di variabili. Certo, se si provocano dei morti ed esiste una responsabilità qualcuno deve pagare. Ma continuo a ritenere che vada fatta una forte promozione della sicurezza.
E' la cultura che previene?
Sì, bisogna che tutti sappiano qual è lo stile giusto della montagna, la sappiano affrontare quando e come va affrontata. E' una questione di cultura. ( bergamonews)

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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda Labby » 8 febbraio 2010, 21:34

Bravo Claudio,
sono perfettamente d'accordo e, anzi, trovo che il "solito modo" di risolvere le cose sia veramente deplorevole. ma andiamo per gradi:
se io fossi un politico non mi verrebbe in mente altro che fare un mazzo così ai "colpevoli" della slavina. molto dogmatico e sicuramente di grande effetto. io ho lo coscienza a posto; d'altro canto si sa che la montagna è pericolosa! chiuso il discorso!
...che bello fare il politico!
poiché non sono un politico ma, penso, uno con due dita di cervello (magari uno e mezzo!) penso che la cosa da fare sia "tutelare" chi va in montagna. da se stesso e dagli altri.
un esempio: chi entra nello stabilimento della Tenaris-Dalmine è tenuto a farsi una mezz'ora di corso (anche se deve fare una visita di 5 minuti!) sulla sicurezza dove gli vengono spiegati quali sono i pericoli all'interno dell'unità produttiva, come comportarsi in caso di pericolo e a chi fare riferimento nei frangenti di emergenza. a chi ha partecipato il corso viene fatto anche un piccolo test che serve a capire se i concetti espressi sono stati appresi. dopo di ciò puoi entrare!
Penso che questo sia un pò ciò che va fatto: insegnare alla gente come comportarsi affinché possa godere della montagna in piena sicurezza. attiva e passiva.
Se, dopo una adeguata preparazione, uno si fa lo stesso un traverso ghiacciato con la tavola con rischio a 4 allora mettiamolo pure in galera!
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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda cinna » 8 febbraio 2010, 22:45

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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda Labby » 8 febbraio 2010, 22:49

Bravo Cinna: una segnalazione pienamente in linea con quanto detto!
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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda cinna » 8 febbraio 2010, 22:51

Labby ha scritto:Bravo Cinna: una segnalazione pienamente in linea con quanto detto!

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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda cllocate » 8 febbraio 2010, 23:39

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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda cllocate » 9 febbraio 2010, 0:06

Aggiungo questo contributo di Nadia Tiraboschi tratta dal forum di http://www.Oltreilcolle.com
Un contributo da dentro il CNSAS che merita più di ogni altro di essere letto soprattutto adesso che giunge notizia che lo scialpinista recuperato sul Grem è deceduto.


Ieri è stata una giornata molto impegnativa per noi soccorritori alpini, siamo stati chiamati su più fronti valanghivi, dalla Lariana a tutta la bergamasca. Quando veniamo allertati dal 118 che coordina tutti gli interventi di emergenga/urgenza partiamo come volontari, e sino a quando un intervento non è concluso andiamo avanti senza interruzioni, le risorse umane non mancano, dato che il CNSAS (corpo nazionale soccorso alpino speleologico) è un patrimonio nazionale.
Ebbene... quando sento parlare di costi stratosferici per gli interventi di soccorso alpino, mi chiedo a cosa si riferiscono, visto che noi, unità cinofile e speloeo, siamo volontari.
Certo, quando si muove l'elisoccorso ci sono i minuti di volo dell'elicottero da conteggiare, ma non giustificano mai le cifre che raccontano i giornali.
Questa comunque è per me una questione secondaria.
Ieri nella valanga al Monte Grem, anche noi eravamo in serio pericolo, osiamo molto, forse oltre i limiti per cercar di salvare un travolto da valanga, lo abbiamo nel DNA, ed abbiamo pagato con 4 colleghi morti sotto una seconda valanga, in Dolomiti a dicembre.
Personalmente non mi piacciono i divieti e gli obblighi in Montagna, perchè li ritengo la morte dell'alpinismo, ma a chi causa pericolo o addirittura la morte di altri con il proprio comportamento irresponsabile, ritengo più che giusto il provvedimento penale.
Questo fine settimana non ci sono state solo vittime in valanga, ma centinaia di persone che hanno raggiunto una cima con o senza ciaspole dall'itinerario "classico", fatto grandi sciate in neve fresca su itinerari " classici" ma sicuri, visto panorami da mozzafiato come quello di sabato sera al calar del sole, ecco, questa è la montagna che ci deve dar la serenità di continuare ad andare in montagna con le gambe ma soprattutto con la testa.
grazie
ciao Nadia
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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda bepi » 9 febbraio 2010, 10:03

Non so, veramente non so.

Bisogna secondo me isolare dal discorso tutto il fenomeno giornalistico, sensazionalistico fatto dai TG nazionali e dai media. Basta per questi avere un filmanto e la notizia c'è! del resto i 3 della valanga sul monte Cimone si sono salvati, ma è bastato avere un video per mandarlo ovunque, TG e siti web. Non c'è notizia, se non il fatto che ci fosse una slavina.. punto.

Quindi, parliamo solo del pericolo valanghe, degli escursonisti e dell'avventura.
Non credo sia giusto limitare con una legge le attività invernali in montagna. Una legge, come già detto, sarebbe eccessivamente rigida, ovvero "peridolo slavine 3, non si puo' fare nulla"! questo approccio non lo condivido.

Ma qualcosa forse bisogna fare per quanto riguarda le zone servite da impianti. Mi spiego. Se si scende dal valgussera, lato foppolo, e scarica, il responsabile è perseguibile o no?
Sempre a Foppolo, se si scende sotto la nuova seggiovia, verso il giretta, e scarica, il responsabile è perseguibile?
Insomma, secondo me va comunque regolamenteata una attività, quella del freeride da impianti, che potrebbe essere molto pericolorsa, soprattutto se sotto il pendio vi sono strade, piste o strutture. Inoltre, essere dotati di APS dovrebbe essere un obbligo, questo si, regolamentato.

Diverso è il mondo dello scialpinismo. li si entra non nei divieti, ma nella responsabilità civile. se taglio un pendio e sotto vi sono persone, beh, nessun divieto che tenga, sono solo un irresponsabile. e ne paghero' le conseguense..

Detto questo, pure in pista vi sono incidenti, è frutto della pratica sportiva. Ma non sono i divieti a dover fermare gli infortuni, solo buon senso e magari piste meno "piallate".

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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda cinna » 9 febbraio 2010, 10:27

bepi ha scritto:Se si scende dal valgussera, lato foppolo, e scarica, il responsabile è perseguibile o no?
Sempre a Foppolo, se si scende sotto la nuova seggiovia, verso il giretta, e scarica, il responsabile è perseguibile?


Beh, quello è comunque fuoripista e ci sono anche le "recinzioni" arancioni per impedire il passaggio... ma se poi ti intrufoli alla capelletta...
...e poi direi che, a prescindere, se passo su un pendio considerato sicuro e provoco una slavina direi che la responsabilità è comunque mia.
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Re: Legge anti-slavine ? No Grazie.

Messaggioda bepi » 9 febbraio 2010, 10:35

cinna ha scritto:
bepi ha scritto:Se si scende dal valgussera, lato foppolo, e scarica, il responsabile è perseguibile o no?
Sempre a Foppolo, se si scende sotto la nuova seggiovia, verso il giretta, e scarica, il responsabile è perseguibile?


Beh, quello è comunque fuoripista e ci sono anche le "recinzioni" arancioni per impedire il passaggio... ma se poi ti intrufoli alla capelletta...
...e poi direi che, a prescindere, se passo su un pendio considerato sicuro e provoco una slavina direi che la responsabilità è comunque mia.


Proprio per questo dico che una qualche norma, ad opera del governo, o degli impianti, o dei comuni, serve!
io dal valgussera verso il giretta non sono mai sceso, piu' per rispetto di chi sta la sotto che del pendio (che trifolerei con gran piacere!!!).
Poi che sia norma o altro, va benissimo. divieto, chiamiamolo, per rischio alto!
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