Il primo vero af....fondo

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Il primo vero af....fondo

Messaggioda cllocate » 29 dicembre 2009, 0:44

Il primo vero af…..fondo.

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Credo nel tempo di aver svolto quasi tutte le attività possibili in montagna dal mungere le mucche alla piolet traction ma con lo sci da fondo ho sempre avuto una rispettosa indifferenza.
Pur essendo attratto dalle imprese degli atleti azzurri e appassionato frequentatore di schermi televisivi quando vengono trasmesse gare di livello mondiale non è mai scattata la scintilla dell’amore e le occasioni negli anni scorsi non sono mancate ma niente da fare due approcci e mai nulla di più.
Il primo fu un Canazei Moena su una lastra di ghiaccio post marcialonga che rischiava solo di far terminare anticipatamente la settimana bianca e il secondo un paio di ore a Valtorta più per gioco che per vera passione.
Ma oggi è diverso, questo è vero interesse per questa disciplina e visto alcune amicizie in loco non trovo di meglio che partire per questa nuova avventura in quel di Valtorta Ceresola.

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Passo il piazzale del parcheggio colmo di auto di sciatori con indifferenza, la pista Tre Signori affollata non mi attira questa mattina. Arrivo al noleggio e mi procuro il necessario, queste assicelle con cui si pratica il fondo sono veramente strette la prima impressione del profano coglie subito questo aspetto chiedo indicazioni a Sonia che di fondo ne ha praticato parecchio e ad alti livelli, mi consiglia per il meglio ma senza riuscire a soddisfare le mie esigenze li avrei voluti con le pelli di foca montate al contrario.
Si perché il mio cruccio è la discesa, con sci normali di solette ne abbiamo consumate sulla neve di tutte le Alpi ma qui la faccenda è diversa e le pendenze in discesa mi sembrano dei muri difficilmente addomesticabili.

Chiedo indicazioni e mi avvio sul percorso facile, le piste sono ben segnalate e questo è un altro aspetto fondamentale per il neofita onde evitare di trovarsi nel posto sbagliato con l’attrezzo sbagliato, accenno qualche passo spinta l’esperienza sciistica dovrà pur servire a qualche cosa , i binari sono scorrevolissimi chiaramente stiamo parlando di tecnica classica il pattinato può attendere.

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Percorso il primo tratto in piano la pista facile dopo un attraversamento di binari prevede la prima discesa, di farsi imprigionare da binari manco a parlarne rispolvero un super spazzaneve e giù, giù per modo di dire ma almeno questa è la mia impressione.
Breve risalita e via dopo tre giretti di pista facile sò che li fuori c’è un altro mondo e timidamente seguo l’anello indicato come 2.5 km.
Qui le discese si fanno agghiaccianti dove ghiaccio non ci stà per caso anche se in effetti pensavo di trovare un fondo più duro in realtà lo spazzaneve un po’ di neve contro cui fare resistenza la trova e il che aiuta parecchio a controllare la velocità.

Dopo lo spazzaneve si cerca di riprendere i binari ma entrare nei binari a volte è la differenza tra la vita e la caduta con risultati tutti da verificare poi, per cui in alcuni frangenti mi limito a restare con un solo sci nei binari.

Un tornante sinistro protetto a valle da un materasso arancio mi accende la spia dell’emergenza e così è qualcosa non è andato per il verso giusto e mi trovo in testa coda corpo a valle e sci a monte, vivo il primo schianto con serenità e un poco di dolore la neve è fredda esattamente come quella dello sci alpino. Mi rialzo relativamente in fretta e controllo di essere l’unico partecipante alla scena.

Certo è innegabile che in queste condizioni di scarsa presenza sulle piste la soddisfazione di scivolare lentamente tra i boschi è impagabile, forse da qui e dalla mia sempre maggior riluttanza nel frequentare luoghi affollati trae origine questo improvviso idillio per il fondo.

Inanello quattro giri del percorso da 2.5 km e le cose migliorano di giro in giro, probabilmente con l’aiuto della neve che sembra un pochino allentata riesco a infilare gli sci nei binari anche in alcune delle discese più insidiose. La fatica della salita passa quasi in secondo piano smorzata dalla gestione di tutti i sensi allerta.

Bivacco del Fondista sullo sfondo il Pizzo Tre SignoriImmagine

Mi concedo un breve intervallo nel Bivacco del Fondista categoria a cui adesso appartengo a pieno titolo ben riscaldato e con vista sulle piste, per il gran finale mi concedo un anello di quattro km. il divertimento e il senso di appagamento è reale, alla chiusura del giro incontro il maestro di fondo Omar con un gruppo di bambini tra cui i suoi due figli ne approfitto per fare un po’ di foto e di filmati.
Ho ancora una volta la riprova che se le cose sono insegnate con passione e perizia sotto forma di gioco i risultati sono concreti, con palla corde e cinesini ( almeno i calciofili dovrebbero sapere cosa sono) disegnando slalom e variando i giochi si formano i fondisti di domani con abbondanza di sorrisi e divertimento.

Il Maestro Omar con il gruppo di bambini
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La giornata volge al termine riconsegno la mia attrezzatura manifestando la soddisfazione per questa nuova disciplina ovviamente nuova per il sottoscritto e manifestando l’intenzione di tornare entro fine anno , Sonia mi fa notare che mancano 3 giorni, appunto arrivederci a presto.
http://www.guideMTB-ValBrembana.it
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