Gran Fondo Felice Gimondi
Inviato: 13 maggio 2012, 17:51
13 maggio 2012
Mi alzo alle ore 5:40 guardo fuori dalla finestre e dico: "E' finita!!!"
Fuori si sta scatenando l'uragano, fulmini, tuoni ed acqua che viene giù a secchiate. Dovrei partire tra un ora e un quarto dallo stadio in sella alla bici da corsa per partecipare per la 17 volta alla GF Felice Gimondi, ma torno a ridirmi "E' finita!!!". Peccato perchè per 16 anni, tanti ne ha questa manifestazione, ho sempre partecipato e ho sempre portato a termine la gara è questo mi ha valso un pettorale particolare ed una griglia di merito. Ma il 17 si sa che è una brutta bestia e continuo a ripetermi, tra un tuono e l'altro "E' finita!!!"
O no! e si perchè non si può abbandonare così senza lottare anche perchè i tuoni si allontanano e la pioggia sta diminuendo.
E Francesca non ha il minimo dubbio sulla mia partecipazione e mi dice: "Non ti prepari?"
E allora colazione con the e fette biscottate e poi abbigliamento con il dubbio di cosa mettersi, lungo, corto, estivo, invernale. Faccio un mix di tutto nella speranza che sia la soluzione ottimale.
E alle 6:50 son in griglia di partenza. Neanche il tempo di salutare un paio di amici che alle 7:00 si parte, sempre sotto l'acqua, ma ormai non ci si fa più caso, neanche lungo la salita al Colle dei Pasta o lungo la ValCavallina.
Arrivati a Ranzanico la pioggia scema ma il freddo nelle ossa sale e una volta in cima alla Forcella si riscende verso Cene lungo la strada bagnata. I freni cigolano e le frenate sono molto diverse da quelle dei dischi della MTB.
Ma si è già a Nembo e si sale verso Selvino. L'atmosfera è surreale dato che non vedo oltre i 10 metri dalla mia ruota. Acqua e nebbia mi annebbiano il pensiero e la mia testa è un guazzabuglio di emozioni, fatica e preoccupazione di non riuscire a finire la gara. Una voce guida tipo Caronte ci indica la strada verso il ristoro ed il the caldo, mente un termometro segna 9 gradi.
Ma non è finita dato che c'è ancora lo strappo verso Aviatico, quello dei Trafficanti e quello di Cornalba. E su una stada inaspettatamente asciutta inizio la discesa che mi conduce a Bracca.
Qui con un gruppetto di una decina di unità ridiscendo la Valle Brembana con i temibili Ponti di Sedrina con costante vento contrario che fa crollare la velocità.
Ma poi il gruppetto si riunisce e fino alla via Baioni è una volata unica. Qui poi riesce la mia vena agonistica e approfittando di un attimo di incertezza guadagno alcuni metri.
Sento una voce da bordo strada che urla "Vai Morandi!!" è Francesca che mi sprona fino alla fine e così taglio il traguardo con le emozioni a fior di pelle, contento e felice per aver portato a termine questa epica avventura da ciclismo da altri tempi.
Il 17 è stato esorcizzato, ora si pensa già al 18.
Per gli amanti delle statistiche
Lunghezza: 101,80 km
Tempo impiegato: 4:13:51.76
Dislivello: 1250m
Media: 24,06
Mi alzo alle ore 5:40 guardo fuori dalla finestre e dico: "E' finita!!!"
Fuori si sta scatenando l'uragano, fulmini, tuoni ed acqua che viene giù a secchiate. Dovrei partire tra un ora e un quarto dallo stadio in sella alla bici da corsa per partecipare per la 17 volta alla GF Felice Gimondi, ma torno a ridirmi "E' finita!!!". Peccato perchè per 16 anni, tanti ne ha questa manifestazione, ho sempre partecipato e ho sempre portato a termine la gara è questo mi ha valso un pettorale particolare ed una griglia di merito. Ma il 17 si sa che è una brutta bestia e continuo a ripetermi, tra un tuono e l'altro "E' finita!!!"
O no! e si perchè non si può abbandonare così senza lottare anche perchè i tuoni si allontanano e la pioggia sta diminuendo.
E Francesca non ha il minimo dubbio sulla mia partecipazione e mi dice: "Non ti prepari?"
E allora colazione con the e fette biscottate e poi abbigliamento con il dubbio di cosa mettersi, lungo, corto, estivo, invernale. Faccio un mix di tutto nella speranza che sia la soluzione ottimale.
E alle 6:50 son in griglia di partenza. Neanche il tempo di salutare un paio di amici che alle 7:00 si parte, sempre sotto l'acqua, ma ormai non ci si fa più caso, neanche lungo la salita al Colle dei Pasta o lungo la ValCavallina.
Arrivati a Ranzanico la pioggia scema ma il freddo nelle ossa sale e una volta in cima alla Forcella si riscende verso Cene lungo la strada bagnata. I freni cigolano e le frenate sono molto diverse da quelle dei dischi della MTB.
Ma si è già a Nembo e si sale verso Selvino. L'atmosfera è surreale dato che non vedo oltre i 10 metri dalla mia ruota. Acqua e nebbia mi annebbiano il pensiero e la mia testa è un guazzabuglio di emozioni, fatica e preoccupazione di non riuscire a finire la gara. Una voce guida tipo Caronte ci indica la strada verso il ristoro ed il the caldo, mente un termometro segna 9 gradi.
Ma non è finita dato che c'è ancora lo strappo verso Aviatico, quello dei Trafficanti e quello di Cornalba. E su una stada inaspettatamente asciutta inizio la discesa che mi conduce a Bracca.
Qui con un gruppetto di una decina di unità ridiscendo la Valle Brembana con i temibili Ponti di Sedrina con costante vento contrario che fa crollare la velocità.
Ma poi il gruppetto si riunisce e fino alla via Baioni è una volata unica. Qui poi riesce la mia vena agonistica e approfittando di un attimo di incertezza guadagno alcuni metri.
Sento una voce da bordo strada che urla "Vai Morandi!!" è Francesca che mi sprona fino alla fine e così taglio il traguardo con le emozioni a fior di pelle, contento e felice per aver portato a termine questa epica avventura da ciclismo da altri tempi.
Il 17 è stato esorcizzato, ora si pensa già al 18.
Per gli amanti delle statistiche
Lunghezza: 101,80 km
Tempo impiegato: 4:13:51.76
Dislivello: 1250m
Media: 24,06