Ieri pomeriggio giretto sui colli adiacenti casa, e nonostante la fatica della salita (M.di Nese), una serie di fattori tra cui la temperatura mite, la luce del sole, che, dopo le 17, portava i suoi raggi tra le piante del bosco e colorava l'atmosfera di arancione.
Mettiamoci la "voglia" di un bel giro che latitava da un bel po' di tempo, la sorpresa di trovare il sentiero in condizioni quasi perfette, la fortuna di aver "imbroccato" il giusto mix (setup), nella pressione delle gomme e nelle camere delle forche, hanno trasformato un breve sentiero, senza troppe difficoltà e senza passaggi impossibili, per giunta, fatto decine e decine di volte, in una stupenda sensazione di felicità/libertà .
La sensazione non era quella di essere seduto sulla sella, sopra la bike, ma era quella di essere "parte del telaio", dentro, un tutt'uno con la bike.
Ciò che la testa pensava, la bike eseguiva, la ruota anteriore si appoggiava proprio dove io volevo che si appoggiasse ( e personalmente non è sempre così scontato...) e li ci stava, fino alla curva/pensiero successivo.
Il tutto è probabilmente durato la frazione di qualche minuto, ma li per li, mi sembrava infinito.
Bello!!