Valmasino 20/11/09
Relatore della serata è stato il dott. Carlo Frapporti, naturalista e responsabile dell’Ufficio Faunistico del Servizio Foreste e Fauna della provincia autonoma di Trento. Più che un riassunto della serata raccolgo una serie di notizie che ho un po’ memorizzato e alcuni aspetti descritti da un relatore che ha conoscenza decennale dell’orso in tutti i suoi aspetti e a tutte le latitudini.
Cominciamo con il dire che pur appartenendo all’ordine dei carnivori si nutre di carne solo occasionalmente e viene definito “onnivoro opportunista” nel senso che si ciba dei vegetali che più facilmente riesce a reperire anche a secondo della stagione.
Negli spostamenti appoggia l’intera pianta del piede e per questo è definito plantigrado, su brevi tratti di corsa può oltrepassare i 40 kmh. , il maschio può raggiungere i 200 kg. di peso.
Durante il letargo l’orso riduce al minimo tutte le sue attività fisiche riducendo i respiri a non oltre uno al minuto può presentare dei brevi risvegli comunque senza alimentazione, se disturbato durante il letargo questo produce un forte stress sull’animale anche perché è costretto a un dispendio di energie.
Gli orsi censiti attualmente in Provincia di Trento si collocano tra le 25 e le 30 unità, da qui provengono gli animali in dispersione che sono giunti sino a noi come nel caso di jj5 , probabilmente non resterà l’unico anche se è impossibile dire dove si dirigeranno gli orsi che si allontaneranno nei prossimi anni.
La caccia e la riduzione dell’habitat ha portato gli orsi alla quasi estinzione nel secolo scorso ne erano rimasti 3 o 4 esemplari ormai insufficienti per garantire la riproduzione.
Tra il 1999 e il 2002 sono stati immessi in Provincia di Trento 9 orsi provenienti dalla Slovenia, dal 2002 al 2009 si sono registrate 18 cucciolate per un totale di 30 cuccioli.
Le orse primipare in genere partoriscono un solo cucciolo che alla nascita pesa circa 500 gr. raramente due cuccioli, sono poi le femmine adulte che possono avere cucciolate di 3 piccoli a volte sino a quattro.
Le orme nei piccoli sino a 3 mesi sono simili a quelle del tasso, nella neve impronte vecchie si presentano rotondeggianti simili a quelle dei moon-boot .
La proiezione di alcuni filmati e una serie di dati statistici sono stati interessanti per capire meglio i rapporti dell’orso con l’uomo.
In un filmato si vede un’ orsa con i suoi 2 piccoli nei pressi di una pista ciclabile intenta a frugare nei pressi di un albero improvvisamente l’orsa corre velocemente verso il bosco seguita dai piccoli solo dopo qualche attimo due pedoni compaiono sulla strada senza essersi nemmeno accorti di essere la causa della repentina fuga degli animali.
L’orso è comunque più veloce dell’uomo nella corsa e si arrampica sugli alberi con facilità oltre che essere un abile nuotatore questo ci può far affermare che può essere un animale potenzialmente pericoloso per l’uomo.
Il fatto che possa esserlo non vuol dire che lo sia e questo testimoniano le statistiche sia italiane che di tutti i paesi nordici che riducono a poche unità gli incidenti da quando esistono dati certi e cioè dall’inizio del 1900.
Un discorso a parte merita la Romania dove gli incidenti anche mortali per l’uomo hanno numeri che non hanno riscontro in tutto il mondo ma questo è dovuto esclusivamente a incidenti durante battute di caccia dove orsi feriti hanno creato problemi, è sin troppo ovvio che un orso ferito può essere veramente pericoloso .
In Provincia di Trento la velocità degli indenizzi agli allevatori fa sì che non vi siano particolari problemi di convivenza con le attività umane, ci si sta adoperando per arrivare all’indenizzo entro 30 gg. Oltre che a forme di autocertificazione.
Alcuni presidi di dissuasione sono concessi in comodato d’uso dalla Provincia stessa vedi recinti elettrificati o contenitori per l’immondizia.
Negli anni la presenza degli orsi ha sempre prodotto danni nei confronti delle attività antropiche pensare di ridurre a zero questi rischi è impossibile.
In genere si è rivelato che la gran parte dei danni è spesso provata da pochi elementi definiti problematici che hanno gradualmente perso il timore nei confronti dell’uomo e arrivano magari anche di giorno nei pressi dei centri abitati alla ricerca di alimenti nei pressi dei punti di raccolta di rifiuti. Questi episodi vengono segnalati ad una apposita quadra di emergenza operativa 24 ore su 24
In conclusione credo di condividere il parere del relatore Carlo Frapporti con cui ho preso contatti per una eventuale sua presenza in Valle per una serata dedicata all’orso, secondo cui deve essere l’orso a convivere con l’uomo e non viceversa.
Per cui se l’orso riuscirà a rimanere selvatico ad evitare di frequentare centri abitati e attività umane probabilmente potrà rimanere a farci compagnia e chi ne avrà l’occasione potrà ritenersi fortunato di vederlo in lontananza ciondolare al passo diversamente dovremo forse prepararci a un futuro senza orsi.
cllocate