ecchecazz ma forse la proposta è già tramontata
http://www.bergamonews.it/politica/tass ... ani-164381Tassa sul chinotto
Così si penalizzano
solo gli italiani
La tassa sulle bibite gassate? No grazie. Anche Massimiliano Serra, del Pd, tira le orecchie al Governo Monti, colpevole - a suo dire - di aver introdotto una tassa utile solo a far cassa. Ecco la lettera molto simpatica che Serra ci ha inviato, in difesa dei tanti "chinottari" che tra poco rischiano di dover pagare la tassa sulla loro bibita preferita.
La ventilata proposta del ministro alla sanità Balduzzi di introdurre una nuova tassa sulle bibite ha lasciato una parte del Paese sbigottito. Già per gli italiani la vita è dura, ora si prospetta impossibile. Sono quegli italiani produttivi, studiosi, lavoratori che quando hanno sete non guardano ai drinks di moda, che quando hanno la gola che arde chiedono di essere dissetati senza se e senza ma, che quando riflettono vogliono essere accompagnati da un gusto unico come i loro pensieri. Sono gli italiani che bevono chinotto.
Siamo una minoranza silenziosa ma frizzante come le bollicine della nostra bevanda, non così in tanti come le bollicione che ci sono in quell’altra bevanda che va alla grande, quella americana. La nostra bibita preferita è in via di estinzione, culturalmente ostracizzata, commercialmente bandita. E per questo siamo bistrattati, a volte derisi. Troppe volte, chiedendo un chinotto, sentiamo risposte sgarbate, al limite offerte con un tono di compatimento: "Chinotto? No, guardi non ce n'è, abbiamo le bibite…”. E tu vagli a spiegare che il chinotto è unico e che il chinotto non è la risposta italiana al beverone a stelle e strisce. Il chinotto è un bere appagante a trecentosessanta gradi, maturo, adulto. Il chinotto è aperitivo, bevanda di intrattenimento con gli amici, di consolazione dopo una dura giornata di lavoro. Per noi, poi, l’abbinata chinotto e un buon libro sono un’accoppiata vincente!
Noi chinottari siamo anche quelli che credono convintamente che il Governo Monti sia necessario a rilanciare l’Italia, a rendere competitivo il nostro Paese, a riaffermare un’etica dello Stato e dei doveri che si era persa. Ma siamo anche quelli che pensano che si debba investire nella cultura della sana alimentazione, nella diffusione dell’informazione alimentare, senza introdurre l’ennesima odiosa tassa esclusivamente per fare cassa.
La via del risanamento del Paese passa attraverso il rilancio dell’economia, la razionalizzazione della spesa pubblica e la lotta all’evasione, non nell’aumento del prelievo fiscale e nell’introduzione di nuove imposte che colpiscono il consumatore finale.
Massimiliano Serra